La pioggia caduta copiosamente nel weekend ha stravolto le previsioni della vigilia e la Maglia Azzurra ha pagato a caro prezzo il terreno insidioso, poco adatto alle caratteristiche dei piloti italiani.
Nel Trofeo Mondiale la Finlandia, a perfetto agio sul percorso di casa, ha macinato prova dopo prova vantaggi importanti. Solo la Spagna, fino a metà gara, è riuscita a contenere il distacco intorno ai due minuti, salvo arrendersi al termine della giornata chiudendo a 5’38, un enormità.
La sorprendente Australia è dietro di 7’49”, mentre gli USA hanno un ritardo di 9’57” dai battistrada. Gli 11’10” accumulati dall’Italia sono sì un passivo importante ma lasciano aperta la possibilità di ribaltare la situazione e puntare al podio, visto che il divario con Australia ed USA non è poi così incolmabile, certo i ragazzi dovranno mettercela tutta.
Domani i piloti effettueranno nuovamente il percorso odierno, che sarà ancor più impegnativo, dopo il doppio passaggio degli oltre 350 piloti in gara. Tutto nel bene e nel male potrà succedere, pertanto gli azzurri sono desiderosi di un pronto riscatto.
Tanta sfortuna per la Maglia Azzurra nel Trofeo Junior. L’avventura italiana era partita nel migliore dei modi, basti pensare che dopo la ST1, la compagine guidata dal manager Mario Rinaldi, era in testa con dieci secondi di vantaggio sulla forte Francia e diciannove sulla Svezia. Fino a metà gara le tre nazioni si sono scambiate le posizioni senza mai prendere un significativo vantaggio, lasciando sempre aperta la porta a possibili stravolgimenti di classifica e regalando agli appassionati momenti di ottimo enduro. Ma quando la ‘Dea Fortuna’ gira le spalle non c’è niente da fare e, alla quinta prova accade l’imprevisto che condiziona il cammino degli azzurrini. Jonathan Manzi (Team KTM Farioli, E2 – 250 2T), migliore del quartetto azzurro fino a quel momento, causa caduta ha un problema alla catena che fatica a sistemare, riesce ad uscire dalla prova con un distacco significativo ma il problema alla propria moto persiste ed è costretto a marcare un ritardo di 30 minuti al Controllo Orario. Grazie al gioco di squadra, però, scartando il tempo di Manzi, l’Italia era ancora quinta a 1’47”, con ampie possibilità di riaprire i giochi, ma la giornata è segnata e, poco dopo, Thomas Oldrati (KTM Factory, E2 – 300 2T) è costretto al ritiro per un problema fisico. A questo punto Il cammino della Maglia Azzurra nel “Vaso” è compromesso, con il tempo di Manzi che torna a far classifica e gli azzurrini che sono costretti a chiudere la giornata undicesimi, dietro di oltre 44’ alla Svezia capolista che, nel frattempo, tiene a distanza una Francia incostante. La zampata vincente degli scandinavi arriva all’ultima speciale che li fa chiudere la giornata con un vantaggio di 1‘32” sui transalpini, terza la Gran Bretagna, mai realmente della partita, a 5’30” e tanto amaro in bocca per l’Italia.
Per quanto riguarda la classifica assoluta, Il finlandese Remes (KTM – E2) è al comando grazie a sei prove conquistate su otto, nessun altro sembra avere il suo passo. Alle spalle del pilota KTM, troviamo il connazionale Salminen (Husqvarna – E1) che lo insegue a 52” e lo statunitense Caselli (KTM – leader nella E2). Buon quarto posto assoluto per un altro finlandese, Tarkkala (Husaberg – E3), che, però, comanda anche la classifica della E3. Da segnalare la prova del diciassettenne australiano Matthew Phillips (Yamaha – E2) che precede l’azzurro Alex Salvini (Husqvarna Ch Racing Monster Energ, E2 – 310 4T), settimo nell’assoluta e primo pilota Maglia Azzurra.
Edoardo D’Ambrosio (Hm Honda Zanardo, E2 – 450 4T) 12° posto in E2: ”Personalmente sono soddisfatto della mia prova, anche se ho avuto un brutto problema nell’ultima speciale che ha pregiudicato il risultato finale. Dispiace, però, per il risultato di squadra. Siamo l’Italia e non ci fa certo piacere vedersi dopo una giornata a più di otto minuti dai primi. Ho parlato con i miei compagni e non siamo scoraggiati ma arrabbiati e domani attaccheremo fino dalla prima prova”.
Mario Rinaldi, manager degli Under 23: ”Sono ragazzi giovani che devono fare esperienza. Il terreno finlandese è unico nel mondo e, pertanto, molto complicato. Con la pioggia caduta nel weekend le difficoltà sono aumentate a dismisura e abbiamo pagato un prezzo forse eccessivo. Ora non dobbiamo pensare al risultato finale, ma far bene prova dopo prova, giorno dopo giorno. I ragazzi cresceranno facendo tesoro di momenti difficili come questo”
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