I transalpini fanno loro il trofeo mondiale, lo junior e il femminile, nonché l’intero podio dell’assoluta. Ma l’Italia, a dodici mesi dalla debacle in Finlandia, risponde presente. Per la Maglia Azzurra 3° posto nel Trofeo Mondiale e la consapevolezza che solo il forfait di due piloti ha privato gli Under 23 di un ottimo risultato. Ora si può guardare alla Sei Giorni di casa, ad Olbia tra un anno esatto, con grande ottimismo.
Per la prova finale che ha chiuso l‘87° Six Days di Enduro, gli organizzatori hanno scelto un percorso che potremmo definire da supermotard, un misto asfalto-fuoristrada all’interno del circuito del Sachsenring che, per onore del vero, non ha né regalato molto spettacolo agli spettatori né riscosso grandi consensi tra i piloti. Le gare sono state caratterizzate dai pochi sorpassi e, gli unici colpi di scena, sono avvenuti alle varie partenze che gli organizzatori che hanno deciso di utilizzare il cancelletto. Le gare erano a gruppi da massimo trenta piloti, sull’erba, una prima curva a destra e poi l’inserimento sull’asfalto del circuito. Tutto è filato liscio in mattinata, poi complice una rottura del cancelletto, si è proceduto nelle manche con i top rider con lo start manuale che ha portato alcuni piloti ad anticipare il via per cui ci sono state diverse partenze ripetute.
La Maglia Azzurra ottiene, così, dopo questa estenuante gara di sei giorni, il 3° posto finale nel Trofeo Mondiale, un podio forse inaspettato, ma che corona meritatamente i nostri piloti alle spalle della fortissima Francia che piazza quattro piloti nelle prime quattro posizioni dell’individuale, e della sorprendente Australia. Caratteristica principale della squadra italiana è stata la costanza di rendimento e l’aver ragionato come una vera squadra sia nei momenti di gioia sia nei momenti difficili come, ad esempio quello dopo l’inaspettato ritiro del pilota Oscar Balletti (E2 – Beta Racing) che ha dovuto dire addio alla competizione al 3° giorno per problemi alla moto. Sei Giorni da incorniciare per Alex Salvini (E2 – Husqvarna Team CH Racing) che termina al 6° posto di poco fuori dalla top five. Il pilota Husqvarna, però, chiude 3° in E2 alle spalle dei francesi Renet ed Aubert. Ottimo Trofeo Mondiale anche per il capitano Maurizio Micheluz (E1 – Honda – Team NSM), Deny Philippaerts (E2 – Beta Team Beta Boano), Manuel Monni (E3 – KTM Team Farioli) Mirko Gritti (E3 – KTM MCT Motorace) che chiudono la Sei Giorni 2012 con ottimi risultati.
Anche il Trofeo Junior ha visto la netta vittoria della Francia su Gran Bretagna e gli ottimi Stati Uniti che chiudono il podio, ma la squadra azzurra esce comunque a testa alta anche da questa competizione grazie alle grandi prove offerte da Rudi Moroni (E3 – KTM – Team KTM Farioli) e Nicolò Mori (E2 – TM – Team TM) che, seppur rimasti soli dopo il forfait di Thomas Oldrati (E1 – Husaberg Team GP Sport) ottimo fino a quel momento quando dominava la classifica individuale, e Gianluca Martini (E1 – Beta Racing Team Lunigiana Enduro) entrambi per guasti alle moto, hanno onorato la maglia ben figurando. Peccato perché dopo il 1° posto nella prima giornata di gara il podio era abbondantemente alla portata della squadra azzurra.
L’Italia enduristica, comunque, può festeggiare anche un secondo 3° posto, quello del Moto Club Italia che chiude al 3° posto nella classifica per club con Jacopo Cerrutti (TM Team Mefisto) che vince la classifica di categoria C1, Davide Soreca (CF1 – Team Beta Boano) è 2° e Nicolò Bruschi (C1 – Honda Team HM Honda-Zanardo) è 10.
Si chiude, così, questa bella Sei Giorni 2012 organizzata dalla Germania, l’appuntamento è rimandato all’anno prossimo quando ci si vedrà tutti a Olbia, in Sardegna, dal 30 settembre al 5 ottobre.
Paolo Sesti – Presidente della Federazione Motociclistica Italiana – “Lo scorso anno annunciavo che avremmo voltato pagina e ora posso dire che siamo sulla strada giusta per tornare nel giro di qualche edizione nuovamente protagonisti, anche se il lavoro è ancora lungo. Nel Trofeo siamo stati bravi ad ottenere un meritato terzo posto, il rimpianto è nello Junior dove sono certo che senza il forfait di due piloti avremmo lottato fino alla fine per qualcosa di importante. Ora il pensiero è già al prossimo anno quando ospiteremo la Sei Giorni 2013. Sicuramente dimostreremo ancora una volta l’eccellenza della nostra organizzazione. Per quanto riguarda l’aspetto sportivo non sarà semplice, ma contiamo di recitare un ruolo da protagonisti”.