Al giro di boa della Sei Giorni di Enduro la Maglia Azzurra ha aumentato il suo vantaggio sugli inseguitori grazie alla buona prestazione dei cinque piloti rimasti in gara, anche se ha visto allontarsi l’Australia seconda alle spalle della Francia. Tra i team il Moto Club Italia è tornato in seconda posizione.
Nella terza giornata gli oltre 450 piloti dell’87° Six Days hanno fatto rotta verso Zschopau, sede di alcune fra le gare di enduro più belle e difficili della vecchia Germania dell’Est, nonché di alcune storiche fabbriche motociclistiche come la defunta DKW e la MZ Motorrad. La Sei Giorni 2012, durissima fin dal primo giorno, ha aumentato ancora di più il tasso tecnico. Si è passati infatti a 380 km di gara, con oltre otto ore e mezzo di percorso condito da otto prove speciali. Il tutto reso ancor più complicato da trasferimenti impegnativi, come il primo da un’ora e venti su quelle tipiche salite che si svolgono da queste parti, delle strette e ripide scalate in mezzo ad alberi secolari, sassi e radici per la gioia del tanto pubblico presente.
La giornata italiana del Trofeo Mondiale è partita nel modo peggiore con uno dei migliori Oscar Balletti (E2 – Beta Racing) fermo al via, tra l’altro nel giorno del suo compleanno, con la moto che non voleva saperne di partire. La squadra azzurra non si è persa d’animo e ha sfoggiato prova dopo prova delle buone prestazioni, in particolare con Alex Salvini (E2 – Husqvarna Team CH Racing) e Manuel Monni (E3 – KTM Team Farioli), entrambi terzi nelle rispettive classi. Non hanno fatto mancare il loro apporto anche il brillante Mirko Gritti (E3 – KTM MCT Motorace), il capitano Maurizio Micheluz (E1 – Honda Team NSM) e Dany Philippaerts (E2 Beta – Team Beta Boano), apparso in ripresa anche se ancora lontano dal 100% del suo potenziale.
Le attenzioni della Maglia Azzurra erano soprattutto rivolte agli inseguitori, visto che, avendo perso la possibilità dello scarto a fine giornata, non era certamente il caso di provare ad attaccare l’Australia. Le sensazioni erano positive sin dalla mattinata e a fine giornata è giunta la conferma che gli azzurri avevano guadagnato 1’30” alla Spagna, quasi 2’ agli USA e ben 5’ alla Finlandia, orfana poco dopo il via di Salminen. Davanti agli azzurri la Francia ha proseguito nella sua marcia trionfale, trascinata da un eccezionale Meo, ora leader della classifica assoluta, presentandosi al giro di boa con 19’ minuti di vantaggio su un’ottima Australia, sempre più squadra rivelazione dell’87° SixDays, che a sua volta ha 12’ sull’Italia.
Per quanto riguarda gli unici due azzurri in gara nel Trofeo Junior Rudy Moroni (E3 – KTM Team Farioli) ha confermato quanto fatto di buono sin dal primo giorno sebbene sia venuto meno l’obiettivo di squadra, mentre Nicolò Mori (E2 – TM Racing), nonostante non sia perfettamente a suo agio su questi terreni, ha proseguito con determinazione. Nella classifica a squadre è d’obbligo segnalare il sorpasso della Francia ai danni della Gran Bretagna.
Una buona notizia è arrivata dai club dove la squadra italiana, composta da Nicolò Bruschi (C1 – Honda Team HM Honda-Zanardo), Davide Soreca (C1 – Yamaha Team Beta Boano) e Jacopo Cerrutti (C1 – TM Team Mefisto) ha riagguantato la seconda posizione scavalcando gli svedesi del Team Ostra 1, staccati adesso di 52”. Continua a guidare indisturbato la classifica dei club il team spagnolo RFME con 6’49” sul Moto Club Italia.
Appuntamento con la Sei Giorni a domani per il Day 4.