MX of Nations: Al via in Francia la 65° Edizione

Con la presentazione delle Nazionali si apre ufficialmente l’evento di cross più importante dell’anno. Aperti tutti i pronostici della vigilia. 

Il Motocross delle Nazioni torna a Saint Jean d’Angely dove si disputò l’edizione del 2000 vinta da uno storico terzetto a stelle e strisce, composto da Ryan Hughes, Ricky Carmichael e Travis Pastrana. Gli statunitensi non solo sono i dominatori assoluti della manifestazione con ventuno successi, ma sono anche imbattuti da ben sei edizioni. Uno score che sembra destinato a crescere. Quest’anno presentano al cancelletto un trio molto forte, con Ryan Dungey, Blake Bagget e Ryan Villpoto, un mix di esperienza e gioventù che ha tutte le carte in regola per mantenere il Chamberlain Trophy negli Stati Uniti. 

I loro più accreditati avversari sono i padroni di casa, i Francesi, che schierano una formazione sulla carta molto competitiva, con Gautier Paulin, Marvin Musquin e Christophe Pourcel. Leggendo i loro nomi quasi non si nota l’assenza di un big come il vice campione del mondo MX1 Steven Frossard, che a giugno proprio su questa pista ha fatto suo il GP davanti all’azzurro Tony Cairoli (Ktm RedBull Teka Team Factory)

Il siciliano, cinque volte iridato con tre successi consecutivi in MX1, è la punta di diamante della Maglia Azzurra che insieme a lui schiera, in MX2, Alessandro Lupino (Husqvarna Ricci Racing), un giovane promettente autore di un finale di stagione in crescendo, e, nella Open, Davide Guarneri (Kawasaki Bud Racing), un pilota esperto e in forma, che ha sostituito David Philippaerts, infortunatosi in allemento agli inizi di Agosto.

Quella azzurra non è l’unica squadra vittima di defezioni: anche il Belgio e la Germania, secondi e terzi lo scorso anno in america, hanno subito importanti forfait che hanno aumentato le possibilità degli outsider, come la Gran Bretagna di Tommy Searle e l’Australia di Chad Reed, di inserirsi nela lotta per il podio.

La storia degli ultimi anni, ricca di clamorosi colpi di scena, ha insegnato che i pronostici della vigilia finiscono il più delle volte per essere disattesi. Lo sanno bene gli azzurri, che, nonostante i molteplici successi individuali e le vittorie di manche al Nazioni, non riescono a centrare il podio da molto tempo. Brucia ancora negli occhi dei tifosi della Maglia Azzurra l’incidente di Cairoli al via dell’ultima manche nel 2009 che ha tolto all’Italia la gioia di festeggiare quantomeno un piazzamento davanti agli oltre 40.000 tifosi accorsi a Franciacorta per incitare gli azzurri. Soprattutto manca da tanto tempo una vittoria finale. Gli unici due successi italiani sono stati nel 1999 in Brasile, con Bartolini, Chiodi e Federici, e nel 2002, con Bartolini, Chiodi e Puzar.

Thomas Traversini, alla prima da Commissario Tecnico, sa, però, di poter schierare una squadra solida, a suo agio su un terreno “molto europeo” come quello dell’impiato di Sain Jean d’Angely: “Sono molto onorato di essere stato chiamato come CT della Nazionale di Motocross. Ho fiducia nella squadra e non ho nulla da invidiare agli altri, anche se nutro molto rispetto per gli USA e la Francia che partono con i favori della vigilia. E’ una pista che mi piace molto, tecnica, veloce e con un fondo duro. I piloti la conoscono e si adatta bene alle loro caratteristiche”.

Al via della 65° Edizione del MX of Nations ci saranno ben 36 squadre, tra le quali alcuni nomi “esotici” come Thailandia, Cina e Kuwait, a dimostrazione della crescita a livello internazionale della disciplina. 

Il programma di gara si apre sabato mattina con il sorteggio delle posizioni per le qualifiche, al quale seguiranno dalle 10:00 le prove libere delle tre classi. Dalle 14:30 si farà sul serio con le batterie di qualifica che stabiliranno l’ordine d’ingresso al cancelletto nelle gare di domenica. Ogni nazionale, ricordiamo, potrà scartare il peggior risultato tra i tre piloti. Le prime diciannove squadre accederanno direttamente alla finale, la ventesima sarà, invece, la vincente della finale B prevista domenica mattina, una manche unica per i tre piloti delle tredici squadre escluse.
 

Stoffa da Campioni