Cavazzana rappresentante del Motociclismo all’ Ass.Olimpici Azzurri Italiani

Nel giardino degli Atleti Azzurri d’Italia, alle spalle dello Stadio Olimpico di Torino, sabato 19 maggio scorso l’associazione Olimpici Azzurri Italiani, con a capo l’inossidabile Marisa Zambrini in veste di delegata per il Piemonte, ha organizzato un incontro con gli atleti che hanno indossato la Maglia Azzurra dell’Italia nella propria carriera sportiva agonistica.


 


Ricky Cavazzana è stato invitato come rappresentante della disciplina del motociclismo, avendo indossato la Maglia Azzurra FMI nell’edizione 2006 del Supermoto delle Nazioni, disputato in Irlanda lo scorso ottobre.


 


I giovani atleti sono stati chiamati a raccontare la propria esperienza “azzurra” nel contesto delle manifestazioni a cui hanno preso parte. Insieme a Ricky c’erano presenti anche gli olimpici dello scherma, dell’hockey su ghiaccio e dell’atletica leggera.


 


“Indossare la Maglia Azzurra FMI – le parole di Ricky – è in primis un grande onore, perché poter correre con i colori della propria Nazione credo sia un sogno di tutti gli atleti e di ogni disciplina sportiva. Nel mio sport, la gara del Supermoto delle Nazioni in Irlanda dello scorso anno è stato l’unico evento mondiale disputato a squadre, circostanza inusuale perché nei campionati nazionali e mondiali le gare e le competizioni sono tutte individuali. Tifare i miei compagni di avventura da bordo pista e condividere con loro il fantastico risultato conseguito è stata un’esperienza che non cancellerò più dalla mia memoria!”


 


Ricky è stato inoltre menzionato come testimonial sportivo della campagna etica antidoping “Sport Pulito” promossa dalla Regione Piemonte in collaborazione con il CONI e gli Enti di promozione sportiva. “Tutti gli sport a qualsiasi livello richiedono impegno, serietà, costanza, dedizione, grinta, coraggio e altro ancora. Non si può fare uso di sostanze teoricamente capaci di farci rendere oltre modo, perché così facendo cade il principio dello Sport e la nostra personalità di atleti, oltre a correre seri rischi per la salute.”

Stoffa da Campioni